Operazione Jonny, il gip: “Su Cara e Misericordia istituzioni distratte”

Il giudice attribuisce a Sacco e Scordio, governatore della Misericordia e parroco di Isola Capo Rizzuto la responsabilità di aver portato un “potere mafioso” nei due centri
di G. B.
20 maggio 2017
09:28
Il Cara di Isola Capo Rizzuto
Il Cara di Isola Capo Rizzuto

Leonardo Sacco e Edoardo Scordio devono restare in carcere per "interrompere la spregiudicata attuazione del piano di trasformazione della Misericordia e del Cara in centri di potere mafioso sotto gli occhi di istituzioni distratte”, tanto che Leonardo Sacco, governatore della Misericordia, nel corso dell’interrogatorio non è riuscito “a dare giustificazioni sugli accertamenti contabili” capaci di “giustificare l’incasso di 132mila euro da parte della Misericordia”.

Lo scrive il gip, Abigail Mellace, che ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere pur non convalidando il provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro. Secondo il magistrato, per anni nel Cara e nella Misericordia di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone” si sarebbe rubato senza momenti di pausa, ripensamenti, pentimento o di umana pietà nei confronti di quei milioni di sfortunati ai quali hanno sottratto con incredibile sfrontatezza – rimarca il gip - quelle minime risorse date dallo Stato italiano per restituire loro la dignità di esseri umani”.


Per il giudice, quindi, sarebbe stata ben possibile la reiterazione dei reati da parte dei due arrestati se lasciati in libertà e da qui l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre il Ministero dell’Interno ha deciso per l’invio di un’ispezione alla Prefettura di Crotone la quale a sua volta ha nominato una Commissione di accesso agli atti per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nel Comune di Isola Capo Rizzuto.

g.b.

Giornalista
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