Chiude “Cronache delle Calabrie”, licenziati tutti i giornalisti

Finisce l’avventura del quotidiano calabrese d’informazione in edicola da soli sette mesi. Parisi (segretario generale Fnsi): «Stipendi, contributi e spettanze a dipendenti e collaboratori dovranno essere pagati fino all’ultimo centesimo»
19 maggio 2017
11:52

Dopo appena sette mesi dalla prima uscita, arriva al capolinea l’esperienza editoriale del quotidiano di proprietà della ToPress srls il cui legale rappresentante è Francesco Armentano ,“Cronache delle Calabrie”, che aveva iniziato il suo percorso il 25 ottobre 2016. Dopo appena tre mesi lo stato di agitazione, poi il licenziamento del direttore Paolo Guzzanti.


Dal 13 aprile i giornalisti del quotidiano avevano bloccato l’uscita del giornale, prima con un pacchetto di dieci giorni di sciopero, poi ad oltranza per rivendicare il pagamento delle spettanze arretrate e per chiedere garanzie sul futuro del giornale. Negli ultimi mesi la situazione è precipitata irreversibilmente e, invece del pagamento delle spettanze arretrate e del nuovo socio pronto a rilanciare il giornale, i giornalisti si sono visti consegnare a mano la lettera di licenziamento.



La testata dopo il licenziamento del direttore e la nomina al timone del giornale del caporedattore Francesco Graziadio aveva, inoltre, registrato le dimissioni per giusta causa di quattro giornalisti (il vicecaporedattore centrale Francesco Veltri, la redattrice regionale Serafina Morelli, il caposervizio della redazione di Cosenza Francesco Cangemi, la responsabile della cronaca nera e giudiziaria Simona Musco e il redattore Lucio Rodinò).


«Nonostante ciò – denuncia il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi –, i colleghi hanno continuato a garantire l’uscita del giornale, con carichi di lavoro e turni massacranti, nella speranza di tenere in vita il giornale, ma a tutto c’è un limite».


«I giornalisti di Cronache delle Calabrie – sottolinea Parisi – che si può ancora credere nella professione giornalistica e nella qualità dell’informazione, che possono essere garantiti soltanto con adeguate retribuzioni e garanzie contrattuali. Sindacato Giornalisti della Calabria, Fnsi, Inpgi, Casagit e Fondo di Previdenza Complementare – conclude Carlo Parisi – non faranno sconti a nessuno. Stipendi, contributi e spettanze a dipendenti e collaboratori dovranno essere pagati fino all’ultimo centesimo perché, alla stregua del giornalista, anche l’attività dell’editore non è un hobby da praticare sfruttando il lavoro, la vita, i sogni, le speranze e l’inguaribile passione di chi crede nella professione giornalistica, unica garanzia di qualità dell’informazione».

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