Lamezia: CasaPound espelle Gianturco

A causare il foglio di via per l'ex coordinatore regionale il fatto di aver denunciato, nella sua veste di consigliere comunale lametino, che un bando per la gestione del verde pubblico non era stato reso noto ad alcuni enti tra cui la Cooperativa Malgrado Tutto
di Tiziana Bagnato
17 maggio 2017
15:45
Lamezia, Mimmo Gianturco
Lamezia, Mimmo Gianturco

Terremoto in CasaPound Calabria. Dal nazionale arriva l’espulsione del consigliere comunale lametino e coordinatore regionale Mimmo Gianturco e tutto il gruppo cittadino lo segue in segno di protesta e di solidarietà. A separazioni in casa, divorzi e recriminazioni la politica ci ha abituati, ma in questo caso la vicenda ha del paradossale. In sintesi a Gianturco viene rimproverato di avere nel suo operato da consigliere comunale poco coerente con la politica del movimento rispetto agli immigrati. Un affronto per un movimento che ha come principale slogan “Prima gli italiani” tanto da arrivare a registrarlo come se fosse un marchio per strapparlo alle grinfie di Salvini.
Ma andiamo con ordine.

CasaPound Italia accusa Gianturco di avere sostenuto la cooperativa Malgrado Tutto in occasione di un bando per la gestione del verde pubblico. Una cooperativa che secondo il movimento “lucra sui clandestini" o, più banalmente, che lavora con gli immigrati. Proprio loro avrebbero poi, come hanno fatto per diverso tempo, in caso di vittoria dell’avviso, svolto di fatto la manodopera.
Un’eventualità intollerabile, tanto da portare all’espulsione dell’ex coordinatore regionale. Ma in cosa consiste il “sostegno” dato da Gianturco alla Malgrado Tutto? Consiste nell’avere segnalato quattro mesi fa che nella procedura pubblica l’Eco Sud e la Malgrado Tutto non erano state invitate.

Se l’osservazione fosse lecita o meno evidentemente a CasaPound Italia poco interessa visto che la sola ipotesi che l’affidamento potesse andare nelle mani di richiedenti asilo politico deve averli fatti tribolare. Insomma, diciamolo, Gianturco è stato troppo poco razzista.

“A malincuore, ma con la coerenza che da sempre ci contraddistingue - spiega Cpi - preferiamo rinunciare a un eletto, piuttosto che al nostro diritto, conquistato in oltre dieci anni di battaglie a fianco dei cittadini a ogni latitudine, di severissima critica politica rivolta verso chiunque si trovi a rivestire i panni del rappresentante istituzionale, a partire dai nostri militanti. Il sostegno espresso da Gianturco, in occasione dell'aggiudicazione di un bando per la manutenzione del verde, alla cooperativa Malgrado Tutto non può assolutamente essere tollerato".

Con Gianturco va via da CasaPound tutto il gruppo lametino che replica in una nota: “si fa riferimento ad un sostegno che Mimmo Gianturco avrebbe fornito a cooperative che lucrano sull'immigrazione (che non si comprende neanche in che termini sarebbe avvenuto) ma non si fa nessun riferimento invece alle diverse battaglie che abbiamo condotto negli anni contro i centri di accoglienza presenti sul territorio, che in alcune occasioni ci hanno portato addirittura a subire azioni repressive da parte delle forze dell'ordine, come ad esempio i fatti che ci hanno visti protagonisti di una dura contestazione alla giunta del Comune di Girifalco, tanto da ricevere il foglio di via obbligatorio per tre anni. Inoltre, si fa finta di ignorare la reale contestazione che il nostro consigliere comunale ha mosso attraverso la stampa nel mese di gennaio all'amministrazione Mascaro, ossia la scarsa trasparenza sulla gestione dell'avviso pubblico sulla manutenzione del verde cittadino”.


Tiziana Bagnato


Giornalista
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