All'Università della Calabria il turismo sostenibile di Pecoraro Scanio

L'ex ministro dell'ambiente e delle politiche agricole presenta il suo libro. E sulla politica rivela: «Il mio sostegno va ai Cinquestelle»
di Salvatore Bruno
17 maggio 2017
15:28

“Turismo sostenibile, retorica e pratiche” è il libro di Alfonso Pecoraro Scanio, edito da Aracne, presentato all’Università della Calabria nell’ambito del corso di “marketing del turismo” tenuto da Sonia Ferrari. L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2017 anno del turismo sostenibile, un modo per visitare i luoghi più suggestivi del pianeta nel pieno rispetto dell’ambiente. Un concetto opposto a quello di turismo di massa. La Calabria, con i suoi paesaggi in parte ancora incontaminati, ha i numeri per intercettare questo flusso di viaggiatori. All’iniziativa, introdotta dai saluti del rettore Gino Crisci, ha partecipato Giuseppe Luzzi, direttore facente funzioni del Parco della Sila.

«La Calabria ha le carte in regola per diventare polo attrattore del turismo sostenibile – ha detto tra l’altro l’ex ministro dell’ambiente e delle politiche agricole – Si tratta di uno dei settori economici cosiddetti anticiclici; in periodo di piena crisi va a gonfie vele. Noi dobbiamo fare in modo che il turismo sia sempre meno impattante. Mi riferisco all’utilizzo di energie rinnovabili per le strutture, ma anche al cibo a chilometro zero. L’Italia può qualificarsi come paese leader del turismo sostenibile, perché ci sono ampie aree fino ad oggi sottratte ai processi di industrializzazione. La nostra capacità deve essere quella di coniugare il turismo sostenibile con le più avanzate tecnologie».


Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, oggi insegna alle università Tor Vergata di Roma e alla Bicocca di Milano. Ma non ha perso di vista l’impegno politico. E rivela: «Ho fondato i Verdi e sono ancora iscritto a quel partito, anche perché sono un nostalgico. Per me è una questione di identità. Per trent’anni non ho mai cambiato casacca in un Paese dove i passaggi da un simbolo all’altro sono all’ordine del giorno. Ma dal 2013 sostengo il programma del Movimento Cinquestelle, perché il loro è un programma verde. Purtroppo il partito che ho fondato non riesce più ad incidere, ma per fortuna in Parlamento c’è una formazione politica che io considero erede a pieno titolo delle mie battaglie, insieme a Sinistra Ecologia e Libertà».

 

Salvatore Bruno

Giornalista
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