Nuovo scontro istituzionale Occhiuto-Oliverio sulla costruzione del nuovo ospedale di Cosenza

Il sindaco di Cosenza richiama il presidente della Regione alla necessità di un confronto: «L'ipotesi di Vaglio Lise non è praticabile»
di Salvatore Bruno
15 maggio 2017
13:25

Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto mette in guardia Oliverio sul possibile nuovo conflitto istituzionale tra comune e regione, relativo questa volta alla costruzione dell’ospedale. Come si ricorderà il primo cittadino del capoluogo bruzio ed il presidente della Regione hanno posizioni differenti sulla collocazione della struttura.

Occhiuto pensa ad un polo ospedaliero da ubicare sulla collina che sovrasta il nosocomio dell’Annunziata, dove già insistono l’Inrca ed il Mariano Santo, un’area ritenuta da Occhiuto facilmente raggiungibile e necessaria per mantenere vitalità nel centro storico e nella zona sud della città. Oliverio immagina invece un grande ospedale da realizzare a Vaglio Lise, nei pressi della stazione ferroviaria.


«Oliverio - si legge in una nota a firma del sindaco Occhiuto - mi aveva rassicurato che i tecnici incaricati dello studio di fattibilità del nuovo ospedale di Cosenza avrebbero incontrato gli omologhi del comune. Così non è stato e il rischio che si corre è quello di una nuova contrapposizione istituzionale con la Regione ma, questa volta, su un punto ancora più delicato della vita dei cittadini: quello del diritto alla salute. L'allocazione del nuovo ospedale – aggiunge Occhiuto - investimento che avrebbe dovuto avere precedenza su tutto il resto, andrebbe, peraltro, a rafforzare la parte sud dell'area metropolitana, diversamente depauperata e depotenziata.

È ancora importante sottolineare – afferma inoltre il sindaco di Cosenza – che le ipotesi paventate dalla Regione, tra le quali Vaglio Lise, vanno in una direzione diametralmente antitetica ai bisogni di baricentricità connessi a un ospedale moderno. Non si capisce, ancora – si chiede Occhiuto - perché l'ente di programmazione delle risorse voglia sostituirsi ai governi dei territori, non limitandosi alle importanti funzioni di coordinamento e gestione della spesa, oltre che di stazione appaltante.

 

Non è pensabile che un nosocomio al passo coi tempi e di dimensioni adeguate alle nuove tecnologie sorga in un ambito già di per sé congestionato, né che la città debba subire scelte che penalizzerebbero le sue vocazioni ed emarginerebbero un agglomerato che va dal centro storico sino alla cintura dei comuni contermini.

E' per questo – afferma ancora il primo cittadino – che invito, anche in questo caso, la Regione a un ravvedimento operoso. Ritengo sia interesse di tutti che Cosenza possa finalmente disporre di un nuovo ospedale e che questo nasca in un posto accessibile a tutti e ben armonizzato con la vita della città e dell'hinterland, senza tralasciare in alcun modo la necessità che la vocazione regionale del nosocomio faciliti l'afflusso dalla provincia. Non difendo posizioni preconcette, ma, più semplicemente, il diritto alla salute dei nostri concittadini e dei tanti che afferiscono al nostro ospedale da altri comuni. E' di tutta evidenza che non accetteremo diktat e imposizioni che ledano sin dall'origine questo irrinunciabile bisogno.

La Regione deve far propria la cultura del rispetto istituzionale che non può certamente passare dagli imperativi, ma che deve al contrario nutrirsi di un confronto produttivo e proficuo con gli altri enti locali. Senza questa imprescindibile cultura istituzionale, dettata dal reciproco rispetto, si mette in discussione il concetto di autonomia delle città e si rischia di costruire strutture disfunzionali e che penalizzano nei decenni la comunità e il suo diritto alla salute.

 

Con questa Amministrazione regionale – conclude Occhiuto - diventa difficile pensare di arrivare ad alcun accordo, sia che si parli di ospedale , sia che si parli d'altro».

Giornalista
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