Palmi al voto: ieri “sponsorizzato” dalla mafia, oggi Papalia ci riprova

Il consigliere del Nuovo Centro Destra, che ha finito il suo mandato regolarmente - e dopo lo scandalo scoppiato con l’operazione Alchemia si è candidato alle elezioni per la Città Metropolitana - tenta ora il ritorno a Palazzo San Nicola
di Agostino Pantano
13 maggio 2017
19:09
Papalia, Scopelliti e il sottosegretario Ferro
Papalia, Scopelliti e il sottosegretario Ferro

L’Ordinanza del giudice non ammette dubbi: «Sia Parisi Gabriele che Papalia Antonio, entrambi “sponsorizzati” dalla ‘ndrangheta risultarono eletti consiglieri del Comune di Palmi». Così si legge a pagina 1642 dell’atto con cui il gip Barbara Bennato, il 14 luglio dell’anno scorso, accoglieva la richiesta d’arresto di 40 persone, illustrando le condotte dei due amministratori grazie a intercettazioni captate nella campagna elettorale del 2012. Una bufera politico-giudiziaria per la maggioranza del sindaco Giovanni Barone, che perse il suo capogruppo - Parisi fu arrestato ed è a processo –, ponendo sotto una luce diversa Papalia che aveva la delega fuori giunta alla Legalità.

 


Il consigliere del Nuovo Centro Destra, che ha finito il suo mandato regolarmente - e dopo lo scandalo scoppiato con l’operazione Alchemia si è candidato alle elezioni per la Città Metropolitana - tenta ora il ritorno a Palazzo San Nicola: infatti risulta tra i candidati al Consiglio in una lista presentata oggi. L’avvocato 32enne dopo la segnalazione contenuta in quell’Ordinanza ha seguito la parabola politica degli alfaniani - confluendo nel nuovo partito, Alternativa Popolare, senza perdere il suo feeling con il presidente della commissione Giustizia, Nico D’Ascola, e la deputata Rosanna Scopelliti, più volte arrivati a Palmi per le manifestazioni organizzate dal consigliere. Che oggi riprova la scalata allo scranno nella terza città della provincia, schierandosi a supporto dell’avvocato Silvana Misale, assessore considerata la candidata dell’amministrazione uscente orfana di Barone, che ha deciso di non ricandidarsi alla fine del primo mandato.

Ieri sospettato di avere “sponsor ndranghetistici”, per le 172 preferenze nel listone del Popolo della Libertà – che non si è mai saputo se gli siano state contestate in qualche inchiesta diversa da Alchemia - oggi in corsa con “Palmi Popolare”, una lista civica nel cui nome, però, vi è un’evidente assonanza col partito del ministro degli Esteri. Papalia, mantenendo un ruolo di primo piano nella fase della preparazione delle liste, è dato come probabilissimo assessore nel caso in cui dovesse vincere la Misale.

 

Agostino Pantano

Giornalista
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