La sfida del Movimento Rete Democratica: liste pulite e antirazzismo

Il nuovo partito si è costituito nei giorni scorsi a Roma con un significativo “nucleo” calabrese. Primo importante banco di prova le regionali in Sicilia e le amministrative dell’11 giugno
di Redazione
8 maggio 2017
18:44

È stato costituito nei giorni scorsi, a Roma, il Movimento rete democratica, associazione politico-culturale indipendente, lontana da qualsiasi schieramento politico ma che, tuttavia, si prefigge di diventare una valida alternativa nel complesso scenario politico nazionale.

 


Il movimento, che ha tra i suoi soci fondatori un importante “nucleo” calabrese, vuole essere un «luogo di partecipazione e di rappresentazione delle richieste di tutti i soggetti più deboli, che rimangono molto spesso inascoltate. Siamo ben consci - chiarisce il neo segretario nazionale Rosario Meli - delle difficoltà oggettive in cui versa il Paese, e solo con un impegno costante di tutte forze sane dello scenario nazionale e soprattutto con il coinvolgimento a pieno titolo del terzo settore, si possono concretamente affrontare le problematiche sociali che sempre più spesso sfociano in una guerra dei poveri».

 

Meli, attuale vicesindaco di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, chiarisce ancora: «vogliamo essere la voce delle famiglie in difficoltà, dei giovani disoccupati, dei precari, degli operai, degli imprenditori in crisi, degli agricoltori, motore della nostra Italia, degli artigiani, valore aggiunto del Bel Paese, dei pensionati, risorsa della nostra società, insomma di tutti i soggetti che oggi vivono, anzi sopravvivono. Il nostro programma è sicuramente ambizioso ma abbiamo il coraggio e le competenze per pensare di riuscire veramente a cambiare qualcosa e a restituire un po’ di dignità alle persone che vivono in pieno disagio sociale ed economico».

 

Contrario ad ogni forma di «discriminazione, razzismo e nazionalismo, il Movimento rete democratica ha la “bussola” orientata sulla non violenza e la legalità, tanto che non potranno iscriversi al movimento i condannati in via definitiva per mafia e reati contro la Pubblica amministrazione», così come recita lo statuto del movimento.

 

Il movimento, infine, «intende attuare una politica partendo “dal basso”, coinvolgendo direttamente i cittadini rimasti emarginati dagli ambienti politici negli ultimi anni, gente comune che quotidianamente combatte per cercare di emergere in una società strozzata dalle tasse. Per questo scenderà in campo, a partire dalle prossime competizioni amministrative, con la candidatura di persone che conoscono i problemi reali del Paese».

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