Affidamenti diretti, i presidenti delle Province criticano Bova: “Attacchi ingenerosi”

Il presidente della commissione anti-ndrangheta Arturo Bova ha puntato il dito contro l’eccessivo ricorso degli affidamenti diretti per l’affidamento dei lavori pubblici da parte delle Province
di L. C.
29 aprile 2017
18:45

“Le Province italiane, e quelle calabresi in particolare, negli anni successivi all’entrata in vigore della legge di riordino degli Enti locali (cosiddetta “Delrio”), sono state messe a dura prova da difficoltà economiche e normative che hanno complicato lo svolgimento delle funzioni fondamentali assegnate, in particolare edilizia scolastica e viabilità”. Lo scrivono in una nota i presidenti della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, di Cosenza Franco Iacucci, di Crotone Nicodemo Parrilla e di Vibo Valentia Andrea Niglia.

 


“Una premessa doverosa, questa, per spiegare le difficoltà e le problematiche di una situazione ormai insostenibile e per cui ci saremmo aspettati sostegno e solidarietà prima di tutto dalle articolazioni dell’Amministrazione regionale, a partire dai consiglieri che dovrebbero avere un contatto diretto con il territorio di cui dovendone rappresentare problematiche ed istanze. Abbiamo, invece, registrato attacchi ingenerosi e insinuazioni sul lavoro onesto e trasparente di quanti si spendono ogni giorno per continuare a mantenere alta la qualità di servizi fondamentali per la sicurezza dei cittadini.

 

Tutti gli atti amministrativi e gestionali in materia di somme urgenze e affidamenti diretti sotto soglia sono stati gestiti e redatti dai competenti dirigenti provinciali seguendo, in maniera puntuale, quanto previsto dalla normativa vigente ed in particolare dagli articoli 36 e 163 del D.Lgs. n.° 50 del 2016. Così come, tutti gli atti amministrativi finali in materia di somma urgenza, vale a dire determine dirigenziali e delibere consiliari di riconoscimento del debito fuori bilancio ex art. 191, 3 comma del T.U. N.° 2672000, sono supportati da atti procedimentali che motivano e giustificano il percorso amministrativo.

 

Forse le audizioni delle commissioni consiliari dovrebbero concentrarsi su altri argomenti e altrove, perché le Province calabresi indebolite e depotenziate dalla legge 562014 ed in particolare la legge di stabilità 2015 – che hanno tagliato drasticamente i trasferimenti per il triennio 20152017 agli Enti Provinciali - stanno facendo davvero miracoli per continuare a riparare le strade inghiottite dalle frane e danneggiate dal maltempo e mantenere le aule delle scuole di competenza quali ambienti salubri e sicuri dove svolgere le lezioni.

 

Il consigliere Bova dovrebbe sapere che questi tagli drastici hanno creato gravi danni alle Province, specie a quelle calabresi, con ripercussioni sullo stato di manutenzione ordinaria delle strade provinciali e dell’edilizia scolastica degli istituti superiori. Ma dalle audizioni condotte da Bova ci saremmo aspettati suggerimenti, indicazioni e segnalazioni su come gestire la viabilità provinciale e l’edilizia scolastica, che assieme ad ambiente e trasporti, rappresentano le più importanti funzioni assegnate dalla Legge 562014 alle Province.

 

Nessun contributo, infatti, è pervenuto da parte del presidente e dei componenti della Commissione consiliare ai Segretari Generali presenti ed auditi su come agire e rimuovere possibili problemi di incolumità pubblica alla pericolosità di migliaia di chilometri di strade provinciali del territorio calabrese e dei tantissimi edifici scolastici superiori che insistono nel territorio senza avere le risorse economiche necessarie per poter attuare una minima programmazione razionale.

 

Le Province rischiano di non poter approvare il bilancio previsionale 2017 per mancanza del dovuto pareggio di bilancio (il termine per l’approvazione che, per le sole Province, è slittato al 30 giugno 2017). Venendo meno la possibilità di svolgere, per mancanza di fondi ed incertezza normativa, una puntuale programmazione e quindi una manutenzione ordinaria, in particolare delle strade provinciali, il progressivo degrado delle infrastrutture in questione rende praticamente inevitabile gli interventi in somma urgenza, proprio perché le Province devono prioritariamente garantire l’incolumità pubblica degli utenti che fruiscono di 8 mila chilometri di strada e di centinaia di edifici scolastici in tutta la Calabria.

 

Diciamo anche che la Regione Calabria certamente non ha brillato in questi anni nel sostenere con prontezza le quattro province calabresi. A distanza di ben tre anni ancora aspettiamo i trasferimenti dei fondi regionali quali rimborso per la gestione delle funzioni non fondamentali (L. 562014 e normativa successiva) gestiti dalle Province ma di competenza regionale ai sensi della normativa vigente.

 

In Calabria le Province sono in grande difficoltà: la Provincia di Vibo Valentia ha già dichiarato il dissesto e la Provincia di Crotone è in fase di pre-dissesto. Il presidente dell’UPI Nazionale si sta impegnando attivamente nel richiedere interventi da parte del Governo nel ripristinare i fondi necessari, anche a seguito dell’esito referendario del 4 dicembre scorso per una normale gestione delle funzioni fondamentali assegnate alle province. A gennaio tutti i presidenti delle Province d’Italia hanno depositato presso le Procure esposti per denunciare quanto accade sul territorio ma anche a scopo cautelativo per le conseguenze anche penali che potrebbero ricadere sugli amministratori e sui dirigenti a causa della mancata manutenzione di strade e scuole per via della carenza di fondi.

 

Ecco, le Province calabresi, nello spirito della sussidiarietà restano a disposizione e ritengono che la Regione dovrebbe ripartire dalle considerazioni espresse sulle evidenti difficoltà gestionali ed economiche registrate dagli Enti intermedi, nell’interesse della sicurezza dei cittadini calabresi”.

 

l.c.

Giornalista
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