Processo sulla depurazione in Calabria: chieste le condanne di Chiaravalloti e Basile

Requisitoria del pm a Catanzaro nell’inchiesta “Poseidone” con le richieste di pena, fra gli altri, per l’ex presidente della Regione e l’ex assessore regionale all’Ambiente
di Redazione
28 aprile 2017
18:30

Arriva alle richieste di pena l’inchiesta “Poseidone” della Procura di Catanzaro sull’affare della depurazione in Calabria. Il pm Saverio Vertuccio ha infatti chiesto al Tribunale collegiale di Catanzaro la condanna a 3 anni e 6 mesi per associazione a delinquere nei confronti dell’ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti, a 4 anni di carcere per il vibonese Domenico Basile, ex assessore regionale all’Ambiente, accusato dei reati di concussione e falso, e a 2 anni e 8 mesi per Bruno Barbera, già commissario dell’Arpacal, per il reato di concussione. L’assoluzione è stata invece chiesta per l’ingegnere Antonio Caliò che risponde del reato di turbata libertà degli incanti.

 


Si tornerà in aula per la sentenza il 19 maggio. Gli imputati hanno tutti rinunciato alla prescrizione e da qui le richieste di condanna e assoluzione nel merito formulate dalla pubblica accusa che ha ereditato un’inchiesta avviata nel 2005 dall’allora pm della Procura di Catanzaro Luigi De Magistris e poi chiusa dall’allora procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Armando Veneto, Domenico Colaci, Francesco Gambardella, Francesco Scalzi, Aldo Aloi e Antonella Canino. Barbera e Basile devono rispondere dell'accusa di concussione per le indebite verifiche effettuate sull'azienda dell'ex presidente degli industriali calabresi Pippo Callipo.

 

L'avvocato Domenico Colaci, difensore di Basile, nel corso del suo intervento difensivo ha però documentato al Tribunale che all'epoca i controlli all'azienda di Callipo rientravano in una serie di verifiche programmate in tutte le aziende dell'intera regione e che erano non solo necessarie ma anche dovute. Un intervento difensivo, quello dell'avvocato Colaci, finalizzato a dimostrare la correttezza dell'operato di Basile nel caso di specie. 

 

In altro troncone processuale undici posizioni della medesima inchiesta sono già state da tempo definite con sentenza di proscioglimento da parte del gup, mentre per altri 19 è stato dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.

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