Inchiesta Multopoli: le difese di scena dal Gup a Catanzaro

Le indagini della Procura contro un’associazione a delinquere specializzata nell’annullamento delle contravvenzioni. 35 gli indagati
di G. B.
27 febbraio 2017
11:09
Il Tribunale di Catanzaro
Il Tribunale di Catanzaro

È proseguito questa mattina dinnanzi al Gup di Catanzaro, Giovanna Gioia, il processo denominato “Multopoli” che vede, fra gli altri, indagati il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, alcuni esponenti della precedente giunta comunale, poi azzerata a seguito delle indagini, consiglieri comunali e i vertici della polizia municipale del capoluogo. L’inchiesta nasce da una costola del procedimento principale – Catanzaropoli – con il quale l’ufficio di Procura ha fatto luce sulle modalità di raccolta delle firme in favore della lista “Per Catanzaro”, messa a punto dall’ex assessore Massimo Lomonaco a sostegno della candidatura dell’attuale sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, alle scorse elezioni comunali.

 


Nella scorsa udienza, il pubblico ministero, Graziella Viscomi, ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli indagati accusati a vario titolo di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e truffa. Secondo le ipotesi degli inquirenti, l’ex assessore comunale al Personale Massimo Lomonaco, l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Lo Giudice, alcuni consiglieri comunali, il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, e il responsabile della polizia stradale, Salvatore Tarantino, “al fine di acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio e benevolenza nell’ambito politico si associavano allo scopo di far ottenere a se stessi o a terzi ingiusti profitti o vantaggi mediante l’annullamento illegittimo di numerosi verbali di contravvenzione stradale di soggetti che a questi si erano rivolti. Ciò con l’abuso delle loro qualità e dei loro poteri derivante dalla funzione ricoperta in seno alla pubblica amministrazione”.

 

Gli indagati sono: l’ex assessore comunale al Personale Massimo Lomonaco, l’ex assessore comunale alla Pubblica Istruzione Stefania Lo Giudice, il responsabile della polizia stradale del comando della polizia municipale Salvatore Tarantino, il comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno, il consigliere comunale Domenico Tallini all’epoca anche assessore regionale al Personale, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, il consigliere comunale Carlo Nisticò, il consigliere comunale Rosario Lostumbo, Domenico Amico, Adelina Angotti, Paola Rosaria Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Orlando Nisticò, Antino Paternostuo, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico, Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi e Santo Veraldi.

 

Nel corso dell’udienza di questa mattina si sono avviate le discussioni delle difese del comandante della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno assistito dal legale di fiducia Carlo Petitto, di Paola Rosaria Barbuto difesa dall’avvocato Alessandro Palasciano, di Domenico Amico assistito dall’avvocato Massimo Grassellini, di Antonio Celi difeso da Pietro Mancuso e Gianni Russano, di Luigi Sacco difeso da Nicola Tavano e di Ivan Tucci, Errigo Ubaldo, Ivan L'arocca e Gianfranco Rotundo difeso dall'avvocato Domenico Grisolia.

 

Molto fitto risulta essere il calendario delle udienze previsto per le discussioni delle difese e che dilaterà la durata del processo almeno fino alla metà di giugno.

 

g.b.

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