Catanzaro, amministrative: spuntano i primi consiglieri del polo Ncd-Udc

Due delle circa 6 o 7 liste create a supporto dell’aggregazione di centro sono composte da professionisti e rappresentanti della società civile
di Luana  Costa
25 febbraio 2017
15:18

Mentre nel centrosinistra si resta in attesa di capire dove soffierà il vento e nel centrodestra va avanti il tira e molla sulla ricandidatura dell’attuale sindaco, Sergio Abramo, da molti ritenuta poco aggregante; nel polo centrista si iniziano a definire le liste in vista delle elezioni amministrative che porteranno in primavera al rinnovo del Consiglio comunale di Catanzaro. Sembra che il vero pezzo forte delle circa 6 o 7 liste in fase di creazione e compilate a supporto del raggruppamento composto da Ncd e Udc siano quelle messe a punto dal movimento civico “Catanzaro 1594”.

 


Due liste composte unicamente da professionisti e rappresentanti della società civile che correranno in campagna elettorale con due simboli differenti e, secondo i rumors, non si esclude la possibilità che il candidato sindaco del polo centrista possa essere pescato proprio da quest’elenco di nominativi considerate le elevate competenze tecniche degli aderenti. Tra gli aspiranti consiglieri comunali spicca ad esempio il nome di Roberto Coppola, ex vicequestore di Catanzaro ormai in pensione; figura, inoltre, Antonio Borelli consulente bancario assieme all’avvocato, Antonello Talerico, coordinatore delle liste. Tra i 32 nomi si annoverano, infine, quelli di Luigi Conforto, titolare di un’agenzia di comunicazione nel capoluogo e curatore di una nota rivista dedicata alla squadra di calcio cittadina, l’avvocato Lorenza Piterà e il medico libero professionista, Luciano Amelio.

 

Ancora tutto da definire, invece, il perimetro delle alleanze e della coalizione. Se Forza Italia deciderà di appoggiare, com’è probabile, la ricandidatura del sindaco uscente, Sergio Abramo, la spaccatura del centrodestra sarà inevitabile. Il polo centrista potrebbe così scegliere di correre da solo o stringere un’alleanza con una parte del centrosinistra: il Pd. L’unica condizione imposta a questa “unione” è però la rinuncia a qualsiasi simbolo di partito. Chiunque voglia entrare a far parte dell’aggregazione di centro dovrà, infatti, spogliarsi dei simboli e adottare loghi e liste civiche. Un bel problema che agita non poco gli animi all’interno del Partito democratico.

 

Luana Costa

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