Locri, lo zio confessa: Filippone ucciso per dissidi di vicinato (FOTO)

Si è costituito ai carabinieri e ha ammesso di aver sparato il nipote al culmine dell’ennesima lite. Il legale è deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale
23 febbraio 2017
17:44

Ha ammesso le proprie responsabilità Antonio Sgrò, il pensionato di 68 anni che nel primo pomeriggio, a Locri, ha ucciso il nipote, l'avvocato Francesco Filippone.


L'uomo si è di fatto consegnato ai carabinieri, giunti sul posto insieme alla polizia. Alla vista dei militari, Sgrò li ha avvicinati chiedendo di parlare con loro. Intuendo quello che poteva essere successo, i carabinieri hanno accompagnato l'uomo nella caserma del Gruppo di Locri e sono andati a perquisire la sua abitazione, dove hanno trovato la pistola usata per il delitto e detenuta legalmente.


 

All'origine del gesto vi sarebbero stati dissidi che andavano avanti da tempo legati a questioni di vicinato. Zio e nipote, infatti, vivevano sullo stesso pianerottolo - nel palazzo davanti al quale è stato commesso l'omicidio - ed avevano un ingresso esterno in comune da cui si accede poi a tre appartamenti.

 

Oggi, al culmine dell'ennesima lite, Sgrò ha preso la pistola ed ha sparato almeno sei-sette colpi calibro 7.65 contro il nipote. Filippone era sposato.

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