In casa con decine di opere d’arte trafugate: denunciato 64enne di Reggio Calabria

Giuliana Cappello, Mario Pinizzotto, Salvator Dalì, sono solo alcuni degli artisti le cui opere sono state rinvenute nell’abitazione di Reggio e di Messina dell’uomo. Alcune erano state sottratte all’esecuzione di un provvedimento giudiziario nei confronti del “re dei videopoker”, Giacchino Campolo
di Redazione
11 febbraio 2017
06:36

I Carabinieri della Stazione Reggio Calabria - Rione Modena unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e della Compagnia Carabinieri di Messina Sud, hanno deferito in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria, D. F., 64 anni, di Reggio Calabria poiché, al termine di una perquisizione domiciliare presso la sua abitazione cittadina, è stato trovato in possesso di:


1. Un dipinto di carattere religioso-chiesastico su tela raffigurante “Miracolo di Gesù” (guarigione del nato cieco) asportato a Randazzo (CT) nel 2001.



Tale accertamento è stato realizzato attraverso la Banca Dati Opere D’arte Rubate che il Comando del Tutela Patrimonio Culturale di Roma alimenta con tutte le opere d’arte che vengono trafugate e che costituisce la più importante fonte di informazioni per le opere rubate.


I Carabinieri, quindi, appurato che il denunciato aveva la disponibilità di un altro appartamento a Messina, hanno deciso di verificare se anche nell’altra abitazione vi fosse opere d’arte asportate.


La perquisizione domiciliare, in questo secondo caso, consentiva di rinvenire:


2. dipinto su tela raffigurante “nudo di donna”, a firma di Giuliana Cappello;
3. grafica raffigurante “figure su sfondo rosso”, a firma Guttuso esemplare “p.d.a”;
4. dipinto raffigurante “veduta urbana con persone”, a firma Mario Pinizzotto;
5. grafica raffigurante “albero/testa” a firma Salvator Dali’;
6. dipinto su tela raffigurante “folla con sfondo sole rosso e volto barbuto” a firma Mario Pinizzotto;
7. dipinto su tela raffigurante “pescatore” a firma Mario Pinizzotto;
8. dipinto su tela raffigurante “combattimento tra due galli” a firma Mario Pinizzotto;
9. dipinto su tela raffigurante “pescivendolo” a firma Mario Pinizzotto;
10. dipinto su tela raffigurante “ponte vecchio”;
11. mezzobusto in gesso policromo raffigurante “volto di gesù”;
12. dipinto su tela raffigurante “uomo con cappello” recante la sigla “bv”;
13. dipinto su tela raffigurante “paesaggio” recante la sigla “a.s.”;
14. dipinto su tela raffigurante “natura morta” a firma di Giuliana Cappello.

 

Il "re dei videopoker" appassionato di opere d'arte. I Carabinieri, grazie alla banca dati in precedenza menzionata, hanno appurato che le opere di cui ai punti 2 – 3 – 4 erano state sottratte all’esecuzione di un provvedimento giudiziario, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia– diretta dal Procuratore Capo Federico Cafiero De Raho - nel gennaio 2014, nei confronti di Giacchino Campolo, imprenditore reggino assai noto e finito nel vortice giudiziario ormai da molti anni.

 

Il “re dei videopoker”, infatti, fu al centro di diverse indagini ed oggi risulta essere condannato in via definitiva a sedici anni di reclusione per estorsione. Grazie all’appoggio di esponenti di primo piano della ‘ndrangheta, come il defunto boss Mario Audino e Gaetano Andrea Zindato, Campolo impose il noleggio dei propri apparecchi da giochi ai titolari di esercizi commerciali reggini. Quando i finanzieri andarono a casa sua per effettuare una perquisizione si trovarono di fronte ad un vero e proprio impero, fatto anche di importantissime opere d’arte originali di pittori di rilievo internazionale. Dopo un primo sequestro, poi diventato confisca, pari a 330 milioni di euro circa, in un secondo momento il custode giudiziario si accorse che, in un appartamento di via Placido Geraci (una delle numerosissime proprietà di Campolo), vi erano altre opere d’arte. Dopo le tele di artisti di fama internazionale quali De Chirico, Guttuso, Picasso e Ligabue, il “re dei videpoker” si confermò appassionato vero della pittura di valore assoluto, collezionando anche quadri di Sironi e Torricelli, nonché icone in legno di alto valore artistico. Proprio fra queste, vi sono quelle asportate e ora ritrovate dai carabinieri.


Il sequestro. Tutte le opere d’arte ritrovate, il cui valore è in corso di quantificazione, sono state sequestrate in attesa ulteriori accertamenti peritali per verificarne la provenienza ed attestarne il valore.

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