Fiamme Gialle all'Asp di Cosenza, Mauro chiarisce: «Li abbiamo chiamati noi»

L'indagine sui presunti doppi pagamenti dell'Asp prende spunto da un esposto presentato dalla Direzione Generale
di Salvatore Bruno
9 febbraio 2017
12:02
Asp di Cosenza
Asp di Cosenza

Ha preso spunto da un esposto presentato proprio dalla Direzione Generale dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, l'indagine condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza sui presunti doppi pagamenti liquidati dall'Asp in favore di fornitori e case di cura accreditate. A renderlo noto è il direttore generale Raffaele Mauro: «Nel verificare la massa di pignoramenti notificati alla Banca Nazionale del Lavoro, nostro tesoriere, evidenziamo gravi difficoltà nell'individuare, nella complicata matassa delle procedure esecutive in atto, il titolo da cui scaturisce l'assegnazione delle somme dovute. Non essereo in grado di identificare con certezza la matrice sulla cui base i pagamenti vengono liquidati, ci espone al rischio di remunerare più di una volta lo stesso importo per il medesimo debito. Per questo – aggiunge Mauro - ho esposto le mie preoccupazioni alla Procura della Repubblica di Cosenza. Ho inoltre incontrato per discutere di questa problematica, sia i Commissari per il Piano di Rientro, sia il Presidente della sezione esecuzioni mobiliari di Cosenza».

 


Irregolarità contabili all'Asp di Cosenza. Indagano Procura e Finanza

 

In sostanza, il rischio paventato da Raffaele Mauro è che una parte dei creditori abbiano proceduto più volte ad inoltrare azioni di pignoramento sulla base dello stesso titolo, e che alla tesoreria siano state bloccate delle somme maggiori rispetto a quelle di cui l'Azienda Sanitaria è effettivamente debitrice. In tal modo circa un quarto del bilancio complessivo a disposizione dell'Asp è di fatto congelato e reso inutilizzabile dalle farraginose procedure della giustizia amministrativa. «E' una situazione che abbiamo messo a nudo noi – insiste Mauro – Di fatto siamo impediti ad utilizzare risorse pari ad un quarto del nostro bilancio (circa 250 milioni di euro ndr), sottraendo soldi pubblici finalizzati ad una ragione importante come la tutela della salute, che noi dovremmo invece poter impiegare nell'innovazione tecnologica, nelle manutenzioni strutturali e nell'assistenza al cittadino».

 

Salvatore Bruno

Giornalista
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