Mancuso (PD) a Magorno e Minniti: «Fermate la rappresentazione penosa del partito »

Il dirigente regionale del PD si affida ad una dura dichiarazione per denunciare la deriva del partito catanzarese, una situazione che se dovesse persistere ancora, aprirebbe la strada al suicidio politico
5 febbraio 2017
18:56
Pasquale Mancuso, Pd
Pasquale Mancuso, Pd

“Trovo imbarazzante che, nel mentre generosi sforzi civici rigenerano clima politico ed introducono elementi di costruzione positiva nello schieramento che faticosamente si tenta di costruire in alternativa al centrodestra, nel Pd persistono pericolose derive infarcite di localismo immotivato, protagonismo deresponsabilizzante e le solite tendenze autoreferenziali protese a perpetuare pratiche logore, nel segno dell'improvvisazione, che hanno già portato ad infauste conseguenze”.

 


A parlare è Pasquale Mancuso, membro della direzione regionale del PD calabrese. Ma la dichiarazione non finisce qua: “Ho chiesto a Magorno ed a Minniti –prosegue Mancuso- di fermare una rappresentazione penosa che, se persiste ancora, non può che rendere pericolosa una condizione già intollerabile e che fatalmente apre la strada al suicidio politico. Abbiamo già fornito prove, e ripetutamente da molti mesi, di grande responsabilità per tacere ulteriormente innanzi a comportamenti sconsiderati e che non possiamo far passare più sotto silenzio.”

 

Che Mancuso ce l’abbia con qualcuno è evidente, le sue parole sono chiare e dirette, mirate in particolare a denunciare una pratica politica che, molto probabilmente, oggi, è in corso a Catanzaro, dove le fibrillazioni e i soliti impantanamenti del PD sono in corso in vista delle elezioni comunali di primavera. Sotto gli strali di Mancuso è finita molto probabilmente la riunione relativa alle comunali, promossa dal gruppo consiliare e che ha coinvolto i circoli del PD cittadino avallati dal Presidente della provincia Enzo Bruno e dallo stesso Ernesto Magorno.

 

Sullo sfondo retroscena e piccole scorrettezze che stanno innervosendo un’area che, tra l’altro, nel catanzarese è quella che fa riferimento al Presidente Oliverio. C’è da ritenere che, Pasquale Mancuso, abbia suonato l’ultimatum avvisando sia Magorno che Bruno che la situazione sta volgendo rapidamente verso un punto di non ritorno, non a caso il segnale è stato notificato per conoscenza a Marco Minniti.

 

Magorno e Bruno però, sembrano andare avanti per una strada diversa da quella auspicata in qualche modo da Mancuso e cioè, marciare lealmente a fianco di un area che formalmente dovrebbe essere amica, nelle ultime ore, infatti, Presidente della Provincia e segretario regionale, percorrono sentieri opposti a quelli auspicati da dirigente regionale del PD, tant’è che, dal retroscena di un presunto incontro con l’area "Ciconte-Costanzo-Guerriero", al comunicato stampa del gruppo pd al comune di Catanzaro e, ancora, alla "riunione" di ieri convocata da Puccio con segretari di circoli del PD della provincia, sembra tutto congegnato a tenere fuori i membri della direzione regionale e le rappresentanze istituzionali della provincia. E intanto ieri Nicola Fiorita in una affollata iniziativa si è presentato alla città. (mo.pas.)

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