Senato, i nodi della Sanità discussi nel “Milleproroghe”

Un gruppo di senatori ha presentato un emendamento con cui si stabilisce di «differire l’entrata in vigore della norma che permette ai presidenti di Regione di essere nominati commissari alla Sanità». Intanto i democrat calabresi sono convocati dal segretario Magorno
di Riccardo Tripepi
26 gennaio 2017
22:56
Il presidente Oliverio e il commissario Scura
Il presidente Oliverio e il commissario Scura

L’imboscata che non ti aspetti arriva al Senato dove è in discussione il cosiddetto “Milleprororoghe”. Un drappello di senatori appartenenti alla minoranza dem ha presentato un emendamento con il quale si stabilisce di «differire l’entrata in vigore della norma che permette ai presidenti di Regione di essere nominati commissari alla Sanità».

 


Un vero e proprio attacco al governatore campano De Luca che sta battagliando per ottenere la gestione della sanità. Ma che si riverbera, ovviamente, anche su Mario Oliverio. «Lo abbiamo presentato – ha spiegato la senatrice Guerra - perché è stato proprio il Partito democratico a fare la battaglia per distinguere le due figure. E questo perché si presuppone che quando un governo decide di inviare un commissario ad acta lo faccia perché ci sia una manifesta incapacità da parte dell’istituzione e quindi è strano affidare il commissariamento a chi viene commissariato. E non lo dico contro De Luca: può darsi che si erediti una gestione drammatica, ma in ogni caso serve un soggetto terzo. Non si capisce dunque perché ci sia stata la volontà di modificare la norma sull’incompatibilità».

 

Insomma è ormai guerra aperte in casa Pd nell’attesa della nuova segreteria di Renzi e in vista delle politiche. La sentenza della Corte Costituzionale, di fatto, restituisce molto potere al segretario che sarà il deus ex machina delle liste, soprattutto per la parte dei seggi bloccati.

 

Il modo migliore per rovinare la festa ai democrat di Calabria che finalmente sono stati convocati da Ernesto Magorno per la riunione della direzione regionale. «Una discussione incalzante ma serena sui prossimi appuntamenti di partito, sull'esito del referendum costituzionale, sulla proiezione futura del Pd calabrese – si legge in un comunicato diffuso dal Pd al termine della riunione - In primo piano la campagna d’ascolto sui territori, promossa dal segretario nazionale Matteo Renzi, e che vivrà il suo primo momento nell'assemblea degli amministratori di Rimini».

 

Il segretario Magorno, nella sua relazione d'apertura, «si è soffermato sul patrimonio di esperienza e di eccellenza che il Pd esprime in Calabria nel sistema delle autonomie locali e ha sottolineato le fragilità di cui la Calabria e il Sud tutto, è intriso.

 

Nonostante questo i democratici calabresi devono impossessarsi ancora e di più del lavoro portato avanti dalla Regione e dal presidente Mario Oliverio in questo primo scorcio di legislatura. Su tutto, il valore e l'orgoglio dell'appartenenza all'unico partito organizzato che esiste nel Paese».

 

Neanche sfiorati i temi più caldi del momento, dalle tensioni tra Consiglio e giunta e, per l’appunto, il caos venutosi a creare nella gestione della sanità.

 

 

Riccardo Tripepi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giornalista
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