‘Ndrangheta: processo “Black money”, l'istanza di rimessione arriva in Cassazione

Il processo in corso a Vibo Valentia potrebbe essere nuovamente sospeso in attesa del pronunciamento della Suprema Corte
di Giuseppe Baglivo
23 gennaio 2017
19:59

Potrebbe non andare a sentenza il processo “Black Money” contro il clan Mancuso in corso dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. E’ infatti pervenuto in Cassazione il ricorso presentato il 9 gennaio scorso dall’avvocato, Francesco Stilo, nell’interesse dell’imputato Giovanni Mancuso, 76 anni, di Limbadi, nei cui confronti il pm Marisa Manzini ha chiesto al termine della requisitoria 29 anni di reclusione per i reati di associazione mafiosa (con il ruolo di promotore e organizzatore dell’omonima cosca) ed estorsione.

 


Assegnato per il momento alla terza sezione della Cassazione, il ricorso se verrà trattenuto dalla stessa sezione oppure assegnato ad una sezione diversa dalla settima (sezione che normalmente si occupa dei ricorsi inammissibili) impedirà al Tribunale di Vibo Valentia di poter emettere la sentenza del processo “Black money” sino al pronunciamento nel merito, da parte della Suprema Corte, dei rilievi mossi con l’istanza di rimessione.

 

La precedente istanza di rimessione del processo (ovvero lo spostamento della celebrazione del dibattimento ad altra sede), presentata da quasi tutti gli altri difensori ad eccezione dell’avvocato Francesco Stilo, era stata respinta dalla Suprema Corte il 23 dicembre scorso. La pendenza della nuova istanza sta a significare, almeno al momento, che la nuova istanza poggerebbe su presupposti diversi dalla precedente.

 

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