Soveria Mannelli, Gratteri: «Per combattere la criminalità occorre contrastare i suoi falsi miti»

Il procuratore ha presentato il suo ultimo libro in occasione delle celebrazioni dei 210 anni del Comune: «In Italia non si sono finora verificati attentati terroristici perché c'è la cultura del controllo del territorio»
22 gennaio 2017
20:51
Un momento della presentazione del libro a Soveria Mannelli
Un momento della presentazione del libro a Soveria Mannelli

«In Italia non si sono finora verificati attentati terroristici perché c'è la cultura del controllo del territorio. Infatti  da noi opera probabilmente la migliore polizia giudiziaria del mondo».

 


È quanto ha sostenuto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri presentando il suo ultimo libro "Padrini e Padroni. Come la 'Ndrangheta è diventata classe dirigente", manifestazione con la quale si sono concluse le celebrazione dei 210 anni del Comune di Soveria Mannelli.

 

All'iniziativa, svolta presso la Biblioteca "Michele Caligiuri", hanno partecipato tanti cittadini e rappresentanti delle istituzioni, tra i quali il prefetto della Provincia di Catanzaro Luisa Latella e il comandante provinciale dei Carabinieri Marco Pecci.

 

La manifestazione è stata introdotta dai saluti del sindaco Leonardo Sirianni e dagli interventi dell'editore Florindo Rubbettino e del professore dell'Università della Calabria Mario Caligiuri, entrambi amministratori del comune calabrese.

 

Gratteri ha iniziato affermando che "la riforma della giustizia e quella della scuola sono le più importanti e dovrebbero andare a braccetto". Ha poi affrontato il tema della legalizzazione della droga, sostenendo che "fa paura uno Stato che consente il male dei cittadini".

 

Nell'occasione ha sostenuto che le politiche finora sperimentate siano fallite, come dimostra anche il recente caso dello Stato americano del Colorado. Ha evidenziato altresì i danni certi che le droghe provocano alla salute, ribadendo come le iniziative di liberalizzazione non intacchino la potenza economica delle mafie.

 

«L'assistenzialismo - ha poi proseguito - è  stato il più grande crimine compiuto contro Sud poiché ha alimentato direttamente e indirettamente le mafie. Per combattere la criminalità - ha quindi sostenuto - occorre prima di tutto capirla per contrastarla nei suoi falsi miti per poterne comprendere la terribile pericolosità».

 

«C'è tanto da fare sul piano culturale» ha detto, spiegando la sua intensa opera di divulgazione della conoscenza della "malapianta" criminale. «È un'attività faticosa, ma indispensabile per scuotere le coscienze».

 

«Non è vero - ha poi concluso - che i calabresi siano omertosi: molto spesso non hanno nessuno con cui parlare».  Al termine della presentazione, è stata inaugurata la sezione "Nicola Gratteri" con tutti i libri del magistrato, scritti spesso in collaborazione con il giornalista Antonio Nicaso. In questo modo, le pubblicazioni saranno disponibili in modo organico e completo per essere studiate da ricercatori, giovani e cittadini.

 

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