Porto di Gioia Tauro, la protesta va avanti

Il Sul traccia il bilancio dell crisi che l'infrastruttura portuale sta affrontando. Si torna a parlare di riorganizzazione aziendale e maggiori investimenti per il rilancio del Porto
18 gennaio 2017
15:17

Un porto alla deriva. Il Sindacato unitario lavoratori  (Sul) fa il punto sulla crisi che l'infrastruttura di Gioia Tauro sta affrontando. Carmelo Cozza, segretario regionale del Sul, Domenico Macrì e Daniele Caratozzolo del Comitato Portuale, parlano ai giornalisti durante la conferenza stampa indetta nella sede Sul di Rosarno.

 


Difronte alla preoccupazione che le opere previste dall’Accordo Quadro del 27 luglio (come il Bacino di carenaggio ed il Gateway ferroviario) potrebbero non essere completate nei tempi previsti, e ai ritardi nell’istituzione dell’Agenzia per la somministrazione del Lavoro portuale, ormai ultima speranza di ricollocazione per i lavoratori che verranno licenziati dall’azienda che gestisce il Terminal, il Sindacato  rompe il silenzio. Intende lavorare presto su due tavoli paralleli.

 

Se da un lato con Mct è necessario ritornare sul tema della riduzione dei 400 esuberi chiedendo una riorganizzazione aziendale e maggiori investimenti per il rilancio del Porto, dall’altro lato si chiede con urgenza all’autorità portuale  di aprire un tavolo che chiarisca in che modo verrà strutturata e gestita l’Agenzia. Una cattiva gestione della stessa rischierebbe di trasformarla in “un ammortizzatore sociale di nuova generazione  in grado di fornire flessibilità gratuita a Mct a spese dei contribuenti”- conclude Cozza.

 

Erica Cunsolo

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