In ricordo di Covucci, vice prefetto di Piacenza originario di Tarsia

Si è spento all’età di 80 anni. Una vita segnata dalla devozione al lavoro e alla famiglia, è stato definito dall'ex questore Rosato: «Un maestro, persona dotata di buonsenso e di un’ eccellente preparazione»
15 gennaio 2017
20:57

Era originario di Tarsia Angelo Covucci, il vice prefetto di Piacenza che si è spento nei giorni scorsi nella città Primogenita. All’ultimo saluto nella chiesa piacentina di San Giuseppe Operaio erano presenti tra gli altri Michele Rosato, già questore di Piacenza arrivato nel 1980 quando Covucci era a capo della Digos, e i colleghi di Covucci della “vecchia” guardia della Questura piacentina.

 


Aveva 80 anni Angelo Covucci, calabrese originario di Tarsia dove è tornato dopo i funerali a Piacenza, volto popolarissimo tra le forza dell’ordine e le istituzioni di Piacenza avendo a lungo militato nella Questura e in seguito nella Prefettura dove è arrivato a ricoprire la carica di vice prefetto. L’ex questore Rosato ne ha tracciato un ricordo commosso rimarcando le doti personali del “maestro” conosciuto quando era ai vertici della Digos: «Un maestro, persona dotata di grandissimo buonsenso – lo ha definito - fornito di una eccellente preparazione non disgiunta da una pratica ironia».

 

Covucci agli esordi degli anni Ottanta si spostò poi alla Prefettura, dove ha ricoperto diversi ruoli. Un uomo perbene, eccellente, disponibile all’aiuto e profondamente legato alla famiglia, alla moglie e ai figli. In prefettura Angelo Covucci è stato capo di gabinetto ed in seguito direttore della divisione amministrativa. In precedenza, in Questura, Covucci era stato a capo della Digos, quindi nella squadra mobile e, infine, della divisione della Polizia giudiziaria (oggi Divisione anticrimine).

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