Elezioni provinciali a Cosenza e politica regionale, l'analisi di Antonio Gentile

Il coordinatore del Nuovo Centro Destra, nonché senatore e sottosegretario all’Economia sulle provinciali:« A destra c’era il vuoto completo, manifestatosi successivamente con la mancanza di un candidato alla presidenza». Sulle scelte politiche regionali: «La Calabria accusa un grave ritardo sui programmi ma anche sulle scelte amministrative»
di Salvatore Bruno
14 gennaio 2017
19:55
Gianfranco Leone e Antonio Gentile
Gianfranco Leone e Antonio Gentile

Tesse le lodi di Franco Iacucci, dipingendolo come «un bravissimo amministratore, ma anche un uomo di buon senso» ed è convinto di incassare un importante risultato elettorale con la lista civica messa in campo a sostegno dell’unico candidato presidente rimasto in corsa.

 


Il voto alla Provincia? Sarà propedeutico per altre battaglie politiche, nell’ottica di una partecipazione al governo della Regione, la cui azione è frenata da una «giunta tecnica di corto respiro incapace di dare risposte alle tante emergenze della Calabria».

 

Antonio Gentile, coordinatore del Nuovo Centro Destra, Senatore e Sottosegretario all’Economia, parla dei temi di stretta attualità politica a margine dell’incontro con i candidati della lista “Nuova Provincia”, presentata per concorrere al voto del prossimo 29 gennaio. Significativa la raccolta di 214 sottoscrizioni, più del doppio delle novanta previste dalla legge. Una prova muscolare indirizzata soprattutto agli ex alleati di Forza Italia, che di firme ne hanno messe insieme appena 99. «La nostra è una lista civica completa, con sedici candidati, rappresentativa delle migliori esperienze amministrative su cui il Nuovo Centro Destra può contare in provincia di Cosenza» dice Antonio Gentile. «Con il Pd non abbiamo siglato un accordo – sottolinea – Si tratta invece di un’alleanza amministrativa con il candidato Iacucci, persona che riconosciamo valida, bravissimo amministratore e uomo di buon senso. L’unico candidato possibile. A destra c’era il vuoto completo, manifestatosi successivamente con la mancanza di un candidato alla presidenza.

 

Sostanzialmente sarà una elezione zoppa, non per nostra responsabilità ma per responsabilità di quei dirigenti incapaci di aggregare un gruppo da contrapporre a Iacucci». L’esponente del governo Gentiloni è fiducioso sull’esito delle urne. «Noi abbiamo una grande forza politica in provincia di Cosenza – afferma - questa battaglia elettorale sarà la prima di una lunga serie». In che senso? «Puntiamo ad adeguare anche il percorso politico della Regione, perché attualmente le cose non vanno bene: la Calabria accusa un grave ritardo sui programmi ma anche sulle scelte amministrative. Lo diciamo senza offendere nessuno, ma la politica ha le sue regole e se le cose vanno male qualcuno deve denunciarlo. E noi lo facciamo con molta serietà».

 

A Roma siete parte integrante del Governo del Paese. A livello regionale ci sono spazi per una collaborazione con il Nuovo Centro Destra? «Questo lo deve chiedere al Partito Democratico. Noi abbiamo cercato sempre di dare un contributo costruttivo. Purtroppo prevalgono le gelosie, le meschinità che non fanno parte della politica. Nei processi di allargamento o ci si crede, estendendo gli accordi anche nei territori, oppure non ci si crede e si rimane rinsecchiti. Di conseguenza dobbiamo fare i conti con una giunta di corto respiro, prima di tutto perché non è una giunta politica e poi perché non riesce a dare risposte alle emergenze. Con il nostro apporto forse non avremmo risolto tutti i problemi della Calabria, ma se tutti lottassimo insieme sia a Cosenza, sia in Calabria, sia a Roma, forse potrebbe arrivare qualche risultato in più. Invece si tentano le scalate in solitaria, indossando magari le scarpe da tennis. Questo per sottolineare che bisogna attrezzarsi per arrivare lontano e che bisogna lavorare insieme a tutti gli altri».

 

Per tornare alle elezioni provinciali, la bocciatura del referendum potrebbe determinare un ritorno al passato, con il ripristino del voto da parte dei cittadini. «Questi enti oggi sono come delle anatre zoppe – ribadisce Gentile - Occorre un intervento legislativo per ridefinire il quadro normativo. Le province devono avere funzioni precise. Anche con il contributo di Franco Iacucci cercheremo di fare in modo che questo nuovo corso si realizzi».

 

Salvatore Bruno

 

Giornalista
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