Un’auto costruita interamente dagli studenti: ecco il progetto presentato dall’Unical

Il Reparto Corse dell’Università della Calabria esporrà la sua ultima vettura da Formula SAE Aetos al Centro Commerciale Metropolis il prossimo fine settimana
12 gennaio 2017
11:50
La vettura costruita all’Unical
La vettura costruita all’Unical

La vettura da Formula SAE Aetos, interamente costruita dai ragazzi dell’Unical Reparto Corse, team del DIMEG dell’Università della Calabria, verrà esposta per tutto il finesettimana al Centro Commerciale Metropolis.


Il reparto Corse - L’Unical Reparto Corse è un team costituito da studenti dell’Università della Calabria che, grazie al supporto del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale e del prof. Maurizio Muzzupappa, ha come obiettivo quello di progettare e realizzare vetture da competizione. L’idea scaturisce nel 2005, anno in cui viene costituito il progetto FAster, quando l’allora Unical Racing Team entra in competizione per la prima volta a Balocco (VC), in Piemonte. Si tratta di una competizione internazionale (denominata Formula SAE o Formula Student) organizzata dalla Society of Automotive Engineers (SAE) che, in collaborazione con le associazioni nazionali di ingegneri e tecnici dell’automobile, dà la possibilità agli studenti universitari di tutto il mondo di confrontarsi nel campo ingegneristico.



Le vetture realizzate - A Balocco il team porta il progetto di una vettura da corsa, la CAR #321, posizionandosi al secondo posto tra gli 11 team italiani concorrenti, mentre due anni dopo a Fiorano, gareggiando con la prima vettura realizzata battezzata FAIZA, si aggiudica il premio “Best Endeavour” per la qualità del compito svolto. Il lavoro degli studenti dell’Unical viene portato avanti nel 2009 con una nuova vettura, BLACK DEVIL, e con un nuovo nome, Unical Reparto Corse, nome che tutt’oggi identifica il team. Black Devil affronta le rivali nella tappa austriaca di Formula SAE a Melk. Nel 2012 l’URC compete sulla pista di Varano de’ Melegari e ritorna con un primo posto nel Cost Event e con l’autografo sulla carena dell’ingegnere Aldo Costa; la vettura in questione è ANNIVERSARY, su cui oggi è installato un simulatore di guida basato sulla Realtà Virtuale, utilizzato per l’allenamento dei piloti, che è stato implementato e collegato alle apparecchiature grazie ad un progetto della 3DResearch, spin off del DIMEG. Due anni dopo, nel 2014, il team costruisce un prototipo completamente nuovo, ONEIRON, per poi ricominciare l’anno successivo con DAIMONIOS, riuscendo a raggiungere risultati ogni anno sempre più importanti.


Il 2016 è l’anno in cui l’URC concretizza il progetto di AETOS, che in molti particolari mostra la grande maturità raggiunta dal team: le carene e gli alettoni, questi ultimi introdotti per il primo anno, sono come sempre realizzati dai ragazzi del Reparto Corse, laminando la fibra di carbonio; è implementato un modello di “lap time simulation”, che coadiuva le scelte in campo dinamico ed aerodinamico; il cambio marcia è ad attuazione pneumatica con comandi al volante; il sistema sospensivo è firmato Öhlins; i cerchi sono in magnesio; supporti e centine sono ottenuti tramite sinterizzazione di polveri metalliche, soluzione portata per la prima volta nella FSAE; plenum e volante sono sinterizzati in nylon-carbonio. Grazie a tutto ciò e grazie alla passione ed abilità dei piloti Aetos, “Aquila” come vuole il greco antico, si piazza tra le prime posizioni in tutte le prove dinamiche, ed arriva terza nel Design Event, prova che vede autorevoli ingegneri del veicolo giudicare l’intero progetto e le scelte adottate nella costruzione della vettura. L’URC consegna così all’Unical e all’intera Calabria la soddisfazione di una seconda posizione fra le università italiane partecipanti ed una quarta posizione nella classifica generale con le 40 università provenienti da tutto il mondo presenti in gara.

 

L’Unical Reparto Corse rappresenta un’occasione per la Calabria e per i suoi studenti: lo è per la Calabria perché stimola le nuove tecnologie a prender piede e le imprese ad introdurle e a trarne utilità, e lo è per gli studenti che via via si passano il testimone e che di anno in anno vogliono alzare l’asticella per far di meglio nell’ingegneria e che, come ogni anno, imparano a trasformare in materia la passione per ciò che hanno scelto di perseguire nel loro futuro.

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