'Ndrangheta, dalla gestione dei rifiuti al controllo delle elezioni: 14 arresti. Coinvolti politici e imprenditori (NOMI-FOTO)

Le indagini coinvolgono i clan facenti capo alle famiglie Iamonte e Paviglianiti. Le cosche avrebbero condizionato il regolare svolgimento di gare d’appalto nonché influenzato le elezioni comunali del 2014 di San Lorenzo
7 dicembre 2016
06:36
Conferenza stampa alla presenza del procuratore Federico Cafiero De Raho
Conferenza stampa alla presenza del procuratore Federico Cafiero De Raho

Alle prime luci dell’alba di oggi nella provincia di Reggio Calabria, in particolare nell’area del basso Jonio Reggino, a Roma, Ascoli Piceno e in provincia di Urbino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria,con l’ausilio di tutte le articolazioni territoriali dipendenti, su ordine della Procura della Repubblica, hanno tratto in arresto 14 persone. L'operazione odierna denominata "Ecosistema" ha portato anche all'esecuzione di 4 obblighi di dimora.

 


I ras dei rifiuti da Siderno a Vibo passando per Melito

 

Coinvolto già in numerose altri indagini, tra i principali indagati dell'operazione odierna anche l'imprenditore Rosario Azzarà, 71 anniconsiderato il ras dei rifiuti, titolare dell'Ased. In manette anche Carmelo Ciccone, 55 anni, imprenditore attivo nella piana di Gioia Tauro, titolare della Ra.dì. Srl. Per entrambi disposta la custodia cautelare in carcere.

 

Rosario Azzarà: l'imprenditore «legato ai clan»

 

Agli arresti domiciliari il sindaco di Bova Marina, Vincenzo Crupi, 40 anni, il vicesindaco di Brancaleone, Giuseppe Benavoli, 65 anni, l’assessore Ambiente territorio di Brancaleone, Alfredo Zappia, 58 anni, l'ex sindaco di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria, 70 anni. In manette anche il responsabile dell'ufficio tecnico di Melito Porto Salvo, ingegnere Franco Maisano, e l'ingegnere Carmelo Barbaro, 67 anni, dirigente della Provincia di Reggio Calabria, Elio Familiari, dipendente ditta Ased, 50 anni, Gabriele Vincenzo Familiari, dipendente ditta Ased, 33 anni, Francesco Maisano, ex respondabile del settore tecnico del comune di Melito Porto Salvo, 54 anni, Giuseppe Saverio Zoccoli, imprenditore, 60 anni.

 

Già detenuti e raggiunti da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere Angelo Paviglianiti, 59 anni, Natale Paviglianiti, 46 anni, Settimo Paviglianiti, 50.

 

 

 

(Rosario Azzarà sul suo profilo Facebook)

Obbligo di dimora per Giuseppe Linarello, 68 anni, imprenditore, Angelino Ferraro, 53 anni, dipendente Ased, Domenico Giuseppe Marino, 57 anni assessore con delega all'Ambiente del comune di Brancaleone, Salvatore Trapani,38 anni assessore con delaga allo sport, turismo, spettacolo al comune di Condofuri.

 

Raggiunti da avviso di garanzia Francesco Cannizzaro, 34 anni, consigliere regionale, Paolo Laganà, 61 anni, sindaco del comune di Motta San Giovanni, Arturo Walter Scerbo, 54 anni, sindaco del comune di Palizzi Marina, Pasquale Maria Tripodi, 59 anni, ex consigliere regionale.

 

Avviso di garanzia al consigliere regionale Francesco Cannizzaro


I reati contestati - Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sonoritenute responsabili, a vario titolo, diconcorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata libertà degli incanti, violenza privata, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza,tutte ipotesi aggravate dall’aver agito con modalità mafiose e per agevolare la cosca di riferimento;falsa testimonianza, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, detenzione e porto illegale in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi comuni da sparo.


Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, si sviluppano quale approfondimento delle risultanze assunte nell’ambito delle operazioni “Ada” e “Ultima Spiaggia” nei confronti delle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta facenti capo alle famiglie “Iamonte” e “Paviglianiti”, operanti nei comuni di Melito di Porto Salvo, San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri.

 

INTERVISTA | De Raho: «Interi comuni in mano ai clan»


L’impegno investigativo ha consentito di acquisire elementi probatori sul conto di imprenditori attivi nel settore della raccolta rifiuti, i quali, forti del sostegno derivante dalla criminalità organizzata locale e avvalendosi della collaborazione di liberi professionisti e della compiacenza di funzionari e amministratori pubblici, hanno condizionato il regolare svolgimento di gare d’appalto in alcuni comuni del basso jonio reggino, nonché di evidenziare l’influenza della cosca “Paviglianiti” sulle elezioni comunali del 2014 di San Lorenzo.

(Da sinistra: Alfredo Zappia, Carmelo Ciccone, Carmelo Barbaro, Elio Familiari, Vincenzo Rosario Crupi, Giuseppe Benavoli, Vincenzo Gabriele Familiari, Rosario Azzarà, Francesco Maisano)

 

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