Rimborsopoli, chiesto il processo per 26 persone tra consiglieri e parlamentari

Accusati a vario titolo di falso e peculato, sono tutti coinvolti nell’inchiesta della procura di Reggio sui “rimborsi pazzi” dei componenti del Consiglio regionale
28 ottobre 2016
19:58

La procura di Reggio Calabria ha chiesto il processo per 26 soggetti, tra politici e collaboratori, accusati di falso e peculato operato nella gestione dei fondi pubblici destinati all’attività dei gruppi consiliari a Palazzo Campanella.

 


Tra le persone rinviate a giudizio anche quattro deputati eletti nelle ultime elezioni in Parlamento. Si tratta di Ferdinando Aiello, Bruno Censore, Demetrio Battaglia e il senatore Giovanni Bilardi, con il suo assistente personale, Carmelo Trapani.

 

Chiesto il processo anche per l’ex presidente di Regione Calabria, Agazio Loiero (Autonomia e diritti), l’ex segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera (Udc, poi Ncd) e gli ex consiglieri Pasquale Tripodi (Centro democratico), Alfonso Dattolo (Udc), Alfonsino Grillo (Scopelliti presidente, poi Ncd), Giuseppe Bova (Pd), Nicola Adamo (Pd), Emilio De Masi (Idv), Domenico Talarico (Idv), Sandro Principe (Pd), Pietro Amato (Pd), Mario Franchino (Autonomia e diritti, poi Pd), Mario Maiolo (Pd), Carlo Guccione (Pd), Antonio Scalzo (Pd), Francesco Sulla (Pd), Vincenzo Ciconte, Giovanni Raso e Candeloro Imbalzano. In più, i magistrati hanno chiesto il processo anche per l’assistente amministrativo Giovanni Fedele e per Diego Fedele, figlio dell’ex assessore regionale ai Trasporti, Luigi, il quale è già in giudizio con rito immediato.

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