Gioia Tauro: don Scordo ci ricasca, gli scout sono sfrattati

Acque di nuovo agitate nella chiesa di San Francesco di Paola: la nota polemica delle guide Agesci
di Agostino Pantano
21 ottobre 2016
14:59

Acque di nuovo agitate nella chiesa di San Francesco di Paola, a Gioia Tauro: questa volta a manifestare contro le scelte dei vertici parrocchiali sono gli scout. Da una nota diramata agli organi di stampa, su carta intestata e firmata “la comunità capi”, si apprende infatti che a tanti continuano a non piacere le scelte del direttorio che guida la parrocchia, nominato tra mille polemiche dal vescovo Milito nel 2014.

 


Gli scout dell’Agesci scrivono di sentirsi “sbattuti fuori dalla parrocchia” e, nel documento, raccontano le traversie che vivrebbero da diversi anni, fino alla goccia che ha fatto traboccare il vaso giovedì scorso. “Nel corso degli anni – spiegano i capi a proposito dei disagi vissuti nei ristretti locali della sede – da 3 stanze sono diventate 2 per poi essere una nel 2013, sita in un vano ricavato sotto la chiesa di nuova costruzione, sprovvista di riciclo d’aria e di tutti i servizi, compresi quelli igienici”. Insomma un denunciato rimaneggiamento subito negli anni, per un gruppo che nella nota ricorda le “tantissime discussioni con il parroco don Albino Caratozzolo”.

 

Giovedì scorso, però, la situazione sconfortante sarebbe degenerata perché “una delle squadriglie del reparto – scrivono gli educatori di una gioventù in subbuglio - è andata in sede e con sommo stupore non riusciva ad aprire il portone visto che la serratura era stata cambiata, sequestrando tutto il nostro materiale e lasciandoci fuori”. Gli scout denunciano di essere stati sfrattati, senza una soluzione logistica alternativa, e affermano che non sarebbe la prima volta che vengono cambiate le chiavi senza avvisarli. Fin qui la descrizione di una situazione interna ad una parrocchia che, da quel che si spiega nella nota, farebbe notizia anche per i “i tanti vice parroci che si sono alternati (tanti da non poterne tenere il conto)”. Attualmente al vertice di questa chiesa di Gioia Tauro il vescovo ha voluto don Antonio Scordo, il “parroco della discordia” perché nominato successivamente alla condanna ad un anno per falsa testimonianza nel processo al branco che violentò la minorenne di Taurianova, Anna Maria Scarfò, e come parroco emerito don Albino Caratozzolo l’ottuagenario Pastore che dopo aver guidato la comunità per diversi decenni ha voluto rimanerne a capo con una funzione operativa che tutti ancora gli riconoscono.  

 

Foto da sinistra don Scordo, mons Milito e don Caratozzolo

        

Giornalista
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