Crotone, colpo al clan Marrazzo: 36 arresti. In manette capi e gregari NOMI-VIDEO

Tra i reati contestati omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, favoreggiamento, ricettazione. Sequestrati anche numerosi beni immobili e automezzi
di Redazione
18 ottobre 2016
07:55

Nella nottata del 18 ottobre 2016, oltre 150 Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone hanno setacciato i comprensori di Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Caccuri, Cerenzia e Castelsilano (KR), nonché di San Giovanni in Fiore (CS) e varie località delle province di Milano, Pavia, Varese e Monza-Brianza, coadiuvati in fase esecutiva dagli organi operativi territorialmente competenti e dalle unità speciali dell’Arma del “Gruppo Operativo Calabria” e dello “Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria” di Vibo Valentia, per la cattura di 30 persone ordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

 


Altre 6 misure, adottate nell’ambito della medesima ordinanza, sono state eseguite dalla Polizia di Stato (Squadra Mobile e Divisione Anticrimine di Catanzaro, con l’ausilio della Squadra Mobile di Crotone, nonché dei Reparti Prevenzione Crimine Calabria di Vibo Valentia e Cosenza) in esito ad autonome, convergenti attività d’indagine specificamente afferenti ad altrettante persone.

 

I reati contestati - Gli arrestati sono accusati a vario titolo di: associazione di tipo mafioso (sia in termini di appartenenza organica che di concorso esterno), omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento in favore di latitanti, ricettazione, anche di macchine agricole, violazioni in materia di armi.

 

Operazione “Six towns”: gli omicidi da cui partirono le indagini 

 

“Six towns” - I provvedimenti, adottati dal Gip di Catanzaro Antonio Battaglia, hanno smantellato una potente e pericolosa struttura di ‘ndrangheta nota con la denominazione di “Locale di Belvedere Spinello” e che vantava addentellati su sei località distribuite tra la provincia di Crotone (Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Caccuri, Cerenzia e Castelsilano) e Cosenza (San Giovanni in Fiore), contando anche su propaggini operative in Lombardia (una ‘ndrina distaccata radicata nella città di Rho, alla periferia nord di Milano).

 

Scacco alla 'ndrangheta crotonese, tutti gli imprenditori erano costretti a pagare il pizzo

 

Proprio il numero delle cittadine calabresi epicentro dell’organizzazione ha ispirato il nome convenzionale dell’odierna operazione (“Six towns”), che ha preso spunto dalle indagini mediante riscontri di sorveglianza elettronica e “sul terreno” coordinate dai pm Vincenzo Luberto e Domenico Guarascio, con la Supervisione del Procuratore Capo, Nicola Gratteri della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Crotone e, per la parte di competenza, alle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone della Polizia di Stato.

 

Belvedere Spinello era l’epicentro dell’attività del gruppo malavitoso, capeggiato da Agostino Marrazzo, 53 anni, che si avvaleva dei luogotenenti più fidati del proprio gruppo familiare (quali il fratello Sabatino Domenico Marrazzo, 59 anni, e il cugino Giovanni “Giannino” Marrazzo, 60 anni). Tra i “capi” più influenti delle ‘ndrine locali “satelliti” sono stati invece individuati Francesco Rocca e Giovanni Spadafora (S. Giovanni in Fiore) e Saverio Bitonti (Castelsilano).

 

Il sequestro beni - Parallelamente, la Divisione di Polizia Anticrimine di Catanzaro ha sviluppato accertamenti patrimoniali che hanno consentito di verificare, nei confronti di Agostino Marrazzo, Giovanni Marrazzo, Sabatino Domenico Marrazzo e Saverio Gallo, che i beni agli stessi intestati e, comunque, nella loro concreta disponibilità, benché formalmente intestati a persone fisiche o giuridiche diverse, avevano un valore del tutto sproporzionato al reddito dichiarato.


Gli approfondimenti esperiti hanno determinato la Procura Distrettuale Antimafia ad emettere provvedimenti di sequestro di diversi beni immobili e mobili registrati, tra cui più di 50 terreni, 26 fabbricati e 8 veicoli, nonché diverse società ed imprese commerciali, per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro.

 

I NOMI DEGLI ARRESTATI

 

Ai domiciliari:

Francesco Adamo
Cristian Decicco
Maria Caterina Di Biase
Maurizio Fontana
Francesco Salerno
Carmine Ventrone

 

Custodia cautelare in carcere:

Antonio Bibiani

Domenico Bitonti
Saverio Bitonti
Antonio Blaconà
Valentino De Francesco
Salvatore De Marco
Claudio Fortugno
Saverio Gallo
Antonio Guzzo
Fabio Lopez
Giovanni Madia
Agostino Marrazzo
Giovanni Marrazzo
Sabatino Domenico Marrazzo
Giovannino Mosca
Carlo Oliverio
Vincenzo Oliverio
Silvana Pagliaro
Antonio Parise
Rosario Parise
Mario Rizza
Francesco Rocca
Vittorio Spadafra
Giovanni Spina Iaconis
Pasquale Torromino
Antonio Tursi
Luigi Buono
Angelo Oliveri
Giovanni Spadafora
Pietro Tassone

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