Beni sequestrati a imprenditore contiguo alla cosca Pesce-Bellocco

All’uomo, originario di Rosarno, è stata applicata anche la sorveglianza speciale per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.
1 ottobre 2016
09:14

Personale del Centro Operativo di Firenze della Dia, su disposizioni della Dda di Reggio Calabria, ha eseguito a Prato, Reggio e Cosenza la confisca di beni per oltre 2 milioni di euro, nei confronti di Sante Pisani, 67 anni, imprenditore ritenuto contiguo alla cosca Pesce-Bellocco di Rosarno. All’uomo è stata applicata anche la sorveglianza speciale per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

Pisani, trasferitosi negli anni '90 con la famiglia a Poggio a Caiano (Prato), aveva mantenuto, secondo l’accusa, il ruolo di riciclatore dei proventi della cosca fino al 2012, anno in cui era tornato a Rosarno. Tra i beni confiscati anche lo studio legale Pisani di cui era titolare l'avvocato Vittorio, figlio di Sante e storico legale di fiducia della cosca Bellocco, arrestato nel 2014, e poi diventato collaboratore di giustizia, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, deceduta il 20 agosto 2011 per ingestione di acido muriatico.


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