Coro di no al ponte sullo Stretto di Messina

A manifestare perplessità sul progetto il Codacons, l’ex ministro Pecoraro Scanio e il sindaco di Vibo Valentia Elio Costa
28 settembre 2016
11:52

L’ultima uscita del presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi sulla utilità del Ponte sullo stretto ha innescato una serie di reazioni sfavorevoli. A dare il fuoco alle polveri è stato Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Ambiente e docente di Turismo alle università Bicocca di Milano e Tor Vergata di Roma: «Matteo Renzi poteva annunciare azioni concrete per il turismo, magari per quello sostenibile, cui l’Onu ha dedicato l’anno 2017, invece si torna a parlare di quella bufala pluridecennale del Ponte sullo Stretto».

 


Ponte sullo stretto, Renzi: «Non salverà il Sud ma potrebbe essere un simbolo»


L’Italia, secondo pecoraro Scanio, «ha bisogno di vera manutenzione di territorio e paesaggi, di più formazione e migliore promozione in questo settore che tutti definiscono strategico. Dopo i soldi buttati in laguna con il Mose, ci vorrebbe più cautela a riproporre altri sprechi - continua l’ex ministro - . Il Ponte sullo Stretto è, tra l’altro, economicamente insostenibile quindi servirebbe denaro pubblico che andrebbe invece investito in opere per la messa in sicurezza contro terremoti, frane e alluvioni oppure in strade e ferrovie che le regioni Calabria e Sicilia attendono da anni. Gli Italiani - conclude Pecoraro Scanio - credono nel turismo, come dimostra l’anticipazione del nuovo rapporto realizzato da Ipr-Marketing e Fondazione Univerde su “Italiani, turismo sostenibile ed eco turismo”. Ben l’84% degli intervistati ritiene che il turismo sia il principale settore in cui investire per creare occupazione e sviluppo sostenibile. Chiedo al Governo che nella prossima legge di stabilità si tagli ualche opera inutile e si incentivi il turismo sostenibile».

 


Dello stesso tenore le considerazioni del Cosacons: «Prima di parlare di progetti faraonici come il Ponte sullo Stretto, Renzi farebbe bene a portare a termine le 868 opere incompiute esistenti in Italia e dire ai cittadini dove troverà 1,4 miliardi di euro necessari per il completamento dei lavori - afferma il presidente Carlo Rienzi - Facile fare annunci a voce, molto più difficile se non impossibile reperire le risorse necessarie per la realizzazione del maxi-progetto, usato da tutti i governi come spot elettorale di facile presa sui cittadini. Ricordiamo al nostro Premier che in Italia esistono ancora 868 infrastrutture non portate a compimento censite dal Codacons, che hanno già prodotto un immenso spreco a carico dei cittadini pari a 4 miliardi di euro, e per la cui realizzazione definitiva serviranno almeno altri 1,4 miliardi» - conclude Rienzi.

 

Dalla parte del no si è schierato anche il sindaco di Vibo Valentia Elio Costa: «Sono assolutamente contrario alla costruzione del Ponte sullo Stretto se prima non si risolvono mille altre situazioni che sono ben più prioritarie rispetto a quell'infrastruttura».
Ha poi aggiunto: «E tali situazioni sono la messa in sicurezza dei fabbricati di abitazione civile e delle scuole; il recupero dei centri storici; lo sviluppo turistico e soprattutto il ripristino della mobilità, che é determinante in Calabria, visto che ormai nella regione le strade non sono più percorribili perché le Province non esistono. Sono queste le vere priorità per la Calabria. Non il Ponte sullo Stretto».

 

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