Sgarbi e il suo rapporto “speciale” con Soveria Mannelli

Il critico d’arte ha esaltato le qualità del piccolo centro del Reventino in occasione della presentazione del suo ultimo libro: «I miei obiettivi calabresi partono da qui, da quando venni per la prima volta nel 1989»
6 settembre 2016
15:42

«Ho degli obiettivi calabresi che partono qui, da quando nel 1989 venni da un giovane sindaco che ancora imperversa nella sua città, mutando il ruolo ma non l’impegno, e andai con un medico di Lamezia Terme a vedere la Cosenza che per lui non c’era e che era la rimozione, non per terremoto ma per inconsapevolezza, del suo centro storico. Era esattamente come se fosse andato perduto un territorio dell’ottocento o del primo novecento. E invece c’era, il centro storico di Cosenza, ma era come se non ci fosse, non se ne aveva consapevolezza. Si pensava evidentemente di poter procedere a una sua modernizzazione attraverso quello che l’Italia ha patito di violenza terribile e di edilizia moderna. E quindi l’integrità di questo centro storico è un simbolo. E oggi può diventare un simbolo per la messa in sicurezza, per quello che è un impegno a non ricostruire soltanto ma a prevenire».


È quanto dichiarato in occasione della presentazione, a Soveria Mannelli, del suo ultimo libro “La Costituzione e la Bellezza” scritto a quattro mani con Michele Ainis, dal critico d’arte Vittorio Sgarbi.


 

Sgarbi ha poi dichiarato di aver già inoltrato, in quanto assessore al centro storico del comune di Cosenza, una proposta al governo di cominciare l’annunciata operazione di salvaguardia dei centri storici ricadenti nelle tante zone sismiche d’Italia, proprio da quello cosentino. Ha poi ribadito: «Tutto ciò è il punto d’arrivo di un’operazione nata qui a Soveria Mannelli, in un centro storico relativamente ben conservato ma non privo anche lui, come tutta la Calabria e tutta l’Italia, di orrori fatti negli ultimi 50 anni. Il punto di partenza di una salvaguardia, almeno dalla violenza della terra, della bellezza d’Italia e dei suoi centri storici.


Nel 1989 - ha continuato - non ero ancora diventato sindaco, né deputato, né sottosegretario. Pensavo che la politica fosse una cosa disdicevole come in parte è stata ed è, ma è anche il contrario nella sua dimensione di fare qualcosa per la polis, per la città. E allora, come per una specie di teorema compiuto, quello che nel 1989 era un intellettuale che vedeva la Calabria come una terra piena di problemi e nel centro storico un punto di partenza per una resurrezione nella direzione della bellezza, ha poi sviluppato un suo percorso complesso e articolato rappresentato dalle tante cose fatte, e tra queste anche il “partito della bellezza”, di non grande risultato ma sicuramente di intuitiva azione. Un percorso che mi ha portato ad Ainis, il quale mi ha chiesto di fare assieme un libro sulla Costituzione e la Bellezza, che è per l’Università d’Estate di Soveria Mannelli un’indicazione importante, che dà valore alla mia posizione partita da qui e alla bellezza che può produrre lavoro, felicità e benessere».

 

Sgarbi ha concluso, volendo attribuire definitivamente a Soveria Mannelli quel ruolo così importante che obiettivamente non pensavamo avesse avuto nel suo percorso di vita, di lavoro e di impegno civile a favore dell’arte e della bellezza: «Tutto questo culmina nell’accettazione del ruolo di assessore al centro storico del comune di Cosenza, proprio perché sono partito da Soveria Mannelli. Come dire, da qui parte Sgarbi!».

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top