OPPIDO MAMERTINA: LA VERSIONE DEL VATICANO E IL DURO AFFONDO DEL PROCURATORE CAPO DI REGGIO

Dalla stampa estera al Vaticano, le diverse interpretazioni dell'inchino al boss
8 luglio 2014
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OPPIDO MAMERTINA - Immagini che hanno fatto il giro del mondo. La notizia della statua della Madonna in processione fatta inchinare davanti alla casa del boss 82enne agli arresti domiciliari, dal cuore della Calabria è rimbalzata ben oltre i confini nazionali. Dal quotidiano britannico Daily Mail, al network americano Fox News, passando per il tedesco Der Tagesspiegel, l’interpretazione data al gesto rimane univoca: “la mafia – scrive la stampa straniera – sfida il Papa in processione”. Una reazione speculare, dunque, all’azione del Pontefice, che, in occasione della sua visita in Calabria, il 21 giugno scorso, dalla spianata di Sibari aveva lanciato la scomunica ai mafiosi. Ma chi conosce la storia dei luoghi e i legami tra i simboli sacri e la ‘ndrangheta, non può non riconoscere un fatto incontestabile.

 


 

Simboli sacri e potere -  Dal Santuario di Polsi, ai riti dell’Affruntata, l’ingerenza della criminalità organizzata sulle funzioni religiose come affermazione di potere, è un fenomeno profondo e radicato. A riconoscerlo sono le fonti interne alla Santa Sede, che sulle colonne dell’Osservatore Romano,  commentano : "La vicenda non è certamente la prima del genere in zone dove il pervertimento del sentimento religioso si accompagna spesso all'azione della criminalità e a un'acquiescenza, dettata da paura o interesse, purtroppo ancora diffusa tra le popolazioni". Analoga la posizione espressa, ai microfoni di Radio Vaticana, dal referente di Libera Don Pino De Masi, "Non leggerei questo 'inchino' della processione davanti alla casa del boss come una ritorsione dopo le parole del Papa –ha chiarito il referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro- ma piuttosto come una brutta abitudine che non dobbiamo più tollerare".

 

Il duro affondo di De Raho - "Fermare un corteo religioso per ossequiare il vertice della cosca locale è come sovvertire tutte le regole, sociali, religiose e di legalità. Ed è proprio questo che probabilmente colpisce tutti noi". Lo ha detto all'ANSA il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, riferendosi a quanto è accaduto ad Oppido Mamertina nel corso della processione della Madonna delle Grazie, nella frazione Tresilico. "Ciò che ci si chiede è come sia potuto accadere - ha concluso De Raho-  che in occasione di una manifestazione religiosa così importante nessuno abbia reagito, ad eccezione delle forze dell'ordine".

 

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