Petrone (Pd): ‘Sgarbi assessore alla Cultura? Cosenza deve recuperare i suoi ‘gioielli di famiglia’

Gabriele Petrone, candidato nella lista Pd Cosenza commenta la decisione di affidare l’assessorato alla Cultura a Sgarbi nell’ipotesi di una vittoria del centrodestra: ‘E’ Lucio Presta ad esprimere appieno una ‘cosentinità’ vera e impegnata, non parolaia e di pura immagine come la proposta politico-amministrativa di Mario Occhiuto’
20 aprile 2016
20:00

“La proposta di affidare a Vittorio Sgarbi l’assessorato alla Cultura trasuda di provincialismo subalterno ed anche un tantino straccione.

Evidentemente Mario Occhiuto ritiene che i cosentini abbiamo l’anello al naso e si lascino abbindolare da annunci ad effetto o che non conoscano la storia politica ed amministrativa di Vittorio Sgarbi che da anni percorre in lungo e in largo lo Stivale come candidato ed amministratore di comuni i cui cittadini, da San Severino Marche a Salemi (dove l’amministrazione è stata sciolta per infiltrazioni mafiose) sono ancora traumatizzati per i disastri da lui prodotti”.


 

È quanto affermato da Gabriele Petrone, candidato alle amministrative di Cosenza nella lista Pd Cosenza.

 

“E’ da almeno un ventennio poi che ascoltiamo le chiacchiere e le esternazioni di Vittorio Sgarbi sul Centro storico di Cosenza.

Insomma, se è Sgarbi la soluzione che il centrodestra cosentino e Mario Occhiuto intendono offrire per recuperare l’identità culturale di Cosenza siamo davvero alla frutta.

Il rilancio e la valorizzazione della vocazione culturale di Cosenza, il recupero e l’implementazione di politiche di sviluppo del suo Centro storico sono, invece, questioni assai più serie ed importanti per poter essere affidate ad un ormai attempato frequentatore di talk show.

Cosenza ha bisogno di sprovincializzarsi: è arrivato il momento di ritrovare quella dimensione profondamente progressiva e illuminata che, partendo da una “cosentinità” orgogliosamente rivendicata e autenticamente vissuta, sia in grado di proiettarsi in una dimensione più ampia, nazionale ed europea.

 

E’ venuto il momento di utilizzare i nostri “gioielli di famiglia”, personalità come Lucio Presta che già da anni operano in silenzio ma concretamente per il rilancio della cultura a Cosenza, come dimostra, tra le altre cose, il suo impegno per il salvataggio del Teatro dell’Acquario che è potuto rimanere una risorsa a disposizione di questa città.

 

E’ Lucio Presta ad esprimere appieno una “cosentinità” vera e impegnata – conclude - non parolaia e di pura immagine quale è stata e continua ad essere la proposta politico-amministrativa di Mario Occhiuto con o senza Vittorio Sgarbi.

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