Nazzareno Salerno (FI) sui fondi alle imprese: 'Regione paralizzata'

13 agosto 2015
15:28

“Con la precedente Giunta regionale, avevamo costruito il bando per il mantenimento occupazionale con un’idea chiara: quella di favorire la possibilità di accesso al sistema creditizio per il tramite l’erogazione di un finanziamento a tasso agevolato, destinato a micro, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e società partecipate dagli enti locali che si sarebbero impegnati a trattenere i lavoratori per almeno tre anni”.
E’ quanto afferma in una dichiarazione il consigliere regionale di Forza Italia, Nazzareno Salerno.
“Nel picco di una crisi economica globale, era nelle nostre intenzioni fornire liquidità finanziaria alle aziende ed una maggiore certezza ai lavoratori. Più in particolare – prosegue Salerno - la concessione dei prestiti attraverso il Fondo rotativo si sarebbe tradotta in un sostegno per le imprese che avrebbero, ad esempio, potuto estinguere finanziamenti a medio termine accesi per investimenti aziendali,  realizzare miglioramenti degli ambienti, dei luoghi di lavoro e dei sistemi organizzativi delle risorse umane. Ancora, le imprese avrebbero potuto innovare i processi produttivi ed  ottenere il sistema di certificazione di qualità. Con altre parole,  avrebbero potuto restare sul mercato, o ampliarne le quote, accrescendo la loro competitività. Ma sia in questo caso, che per quello relativo al Credito sociale, una mentalità politica rancida e l’incapacità di guardare al futuro e agli interessi dei calabresi – evidenzia Nazzareno Salerno - hanno offuscato la mente di chi ha pensato solo ad operare polemiche e strumentalizzazioni che hanno causato ritardi e situazioni di aleatorietà tradottisi, di fatto, in danni per l’apparato produttivo regionale. Non si può non notare come un approccio rigido, imbalsamato, sordo e cieco di fronte alle esigenze delle imprese sia del tutto inidoneo ad affrontare le problematiche connesse al mondo lavorativo. Anziché cercare di rendere fluidi i meccanismi e velocizzare le procedure, si persiste in un atteggiamento che, pur di ottenere evanescenti risultati politici, si trasforma in un ostacolo per chi vuole far crescere questa terra. Da circa 7 mesi, infatti,  sono fermi i verbali delle istruttorie e la graduatoria dei soggetti beneficiari: nessun “fautore del cambiamento” si è chiesto cosa ciò abbia significato per le aziende. L’annullamento degli atti concernenti il “Progetto di accompagnamento dell’avviso pubblico per l’accesso al fondo rotativo per il Mantenimento dell’occupazione in Calabria sotto forma di finanziamento agevolato” da parte del dipartimento Sviluppo economico e Lavoro- che ha rilevato che la Regione non aveva approvato il decreto dirigenziale di finanziamento e né aveva sottoscritto la convenzione repertoriata e che ha ritenuto valida la tesi per cui l’affidamento alla fondazione Calabria Etica non era ammissibile in quanto considerato in contrasto con la ragione sociale della stessa - ed il conseguente annullamento da parte del commissario straordinario della fondazione Calabria Etica dei contratti relativi allo stesso progetto hanno, di fatto, bloccato ogni attività propedeutica alla concessione dei fondi. L’invito del Comitato di gestione a rivedere le determinazioni assunte, nell’interesse delle oltre 600 imprese che hanno proposto domanda e per non vanificare la grande mole di lavoro effettuato, è poi, purtroppo, caduto nel vuoto. Il risultato è, ad ogni modo, che le centinaia di imprese che hanno scommesso sul Mantenimento occupazionale devono fare i conti con i grovigli burocratici, alimentati e perpetuati, che fanno svanire occasioni ed opportunità.  Di un bando che avrebbe permesso il rilancio delle attività imprenditoriali esistenti, il rafforzamento dei posti di lavoro e che avrebbe contribuito a fermare l’incremento dei costi per gli ammortizzatori sociali, non rimangono che le promesse, non si sa quanto credibili, di qualche dirigente che finora si è contraddistinto più per le sue performance politiche che per quelle amministrative. Mi auguro almeno, anche se ormai fuori tempo massimo – conclude il consigliere di Forza Italia - le imprese possano avere quel finanziamento su cui avevano puntato e su cui hanno basato le loro speranze di rilancio”.

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